ANSIA E DISISTIMA
La situazione esistenziale che, più di altre, trovo diffusa tra le persone che mi consultano vi è l’ansia, come frutto della mancanza di fiducia nelle proprie capacità e possibilità di riuscita nella vita. Per ricreare questo loro particolare stato interiore, parlerò ora qui di seguito, usando la prima persona.
Poiché credo poco in me stessa/o, […]
La situazione esistenziale che, più di altre, trovo diffusa tra le persone che mi consultano vi è l’ansia, come frutto della mancanza di fiducia nelle proprie capacità e possibilità di riuscita nella vita. Per ricreare questo loro particolare stato interiore, parlerò ora qui di seguito, usando la prima persona.
Poiché credo poco in me stessa/o, nelle possibilità che ha il mio corpo di ottenere un buon risultato in un particolare ambito di vita, mi lascio travolgere dalla paura e dall’ansia di non farcela, dall’ansietà che qualcosa vada storto e non mi permetta di riuscire in modo soddisfacente. Subentra in me, probabilmente uno stato di confusione mentale e di agitazione oppure la tachicardia o la sudorazione alle mani o altre manifestazioni somatiche. Ciò che sta alla base di questo stato è un pensiero negativo, che riguarda il mio essere (sono sbagliata/o…inadeguata/o…incapace…) ed il mio agire (non faccio la cosa giusta…dovrei fare altro…). E’ questo pensiero negativo a produrre l’ansia, va eliminato e sostituito da un’idea che abbia una valenza positiva: sono del tutto adeguata/o, tutto in me è ok, sono persona capace, valgo come persona!
Questo tipo di idee, che coltivo rispetto a me, genera, all’opposto del pensiero negativo, la ricerca del come riuscire a conseguire un risultato positivo, mi spinge a trovare modalità, che mi permettano di raggiungere lo scopo! Si tratta di realizzare una lenta, ma perseverante ricerca di stima in se stessi! Inoltre, supero ansia e agitazione rimanendo attenta/o sul respiro, tentando di ampliarlo e di renderlo più profondo e concentrandomi su quello che sto facendo in questo momento. In altre parole, riduco il frullare dei pensieri e la fuga nel passato o nel futuro. Mantengo una centratura sul presente, su un agire intelligente e “sentito con il cuore” che mi condurrà senz’altro alla meta. Infine, la soddisfazione per aver raggiunto lo scopo, migliorerà la mia autostima e alimenterà la mia energia.
A questo proposito suggerisco la lettura, anche occasionale, del libro: “Cambiare occhi, toccare il cuore” di G. Nardone Ed. Ponte alle Grazie
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