RELAZIONE UOMO-DONNA
A PROPOSITO DI RELAZIONE uomo-donna…come relazione solidale.
Il contesto della famiglia e quello domestico sono i luoghi in cui si realizzano quotidianamente una relazione paritaria uomo-donna. Se la relazione di coppia è sana, ciascuna donna scopre che il primo suo alleato è il compagno e ciascun uomo intuisce che la sua prima alleata è la propria partner. Nel suddividersi i compiti domestici, […]
Il contesto della famiglia e quello domestico sono i luoghi in cui si realizzano quotidianamente una relazione paritaria uomo-donna. Se la relazione di coppia è sana, ciascuna donna scopre che il primo suo alleato è il compagno e ciascun uomo intuisce che la sua prima alleata è la propria partner. Nel suddividersi i compiti domestici, come quelli relativi alla cura e all’educazione dei figli, nel sostenersi emotivamente rispetto alle difficoltà della vita o a quelle incontrate nell’ambiente di lavoro, nel confrontare e condividere pensieri e valori, ognuno dei due, oltre ad affrontare questioni concrete, stimola l’altro a mettersi alla prova, a cambiare, a crescere. Di fronte alle situazioni più impegnative o nei momenti di particolare stress e stanchezza fisica, talvolta individuiamo l’altro come “un nemico”, “un impedimento”, “un rivale”, che ci sottrae l’affetto dei figli o la possibilità di realizzarsi. Il confronto e la ricerca di compromessi sono, talvolta, faticosi da trovare e difficili da mantenere. Talvolta ci verrebbe la voglia di arrenderci, di mollare tutto, ci sembra impossibile trovare un accordo, ma soprattutto rischia di prendere il sopravvento l’idea che l’altro sia “il nemico” da abbattere, la rabbia e l’ira prende il sopravvento. E’ opportuno elaborare questi sentimenti forti, dirompenti, per ridurre i danni: allontanamento, distacco emotivo, risentimento e vendetta e, in tutti i casi, i conseguenti sensi di colpa. Fintanto che ciò accade, la conflittualità di coppia rimane alta. Soltanto quando riteniamo che l’altro sia come noi, impegnato a mettere in campo il meglio di se stesso, impegnato a cercare il proprio bene, portatore di limiti simili ai nostri, incominciamo a considerarlo “una persona pari a noi”, tesa a raggiungere lo stesso obiettivo di bene-essere: lo consideriamo così “un alleato” con cui costruire un rapporto solidale, orientato verso lo stesso bene-essere, il mio, il suo, il nostro.
Indubbiamente, l’altro è diverso da me, anche parecchio diverso da me, non per questo è “contro di me”! Se non lo consideriamo” un nemico”, non lo diventerà, se lo percepiamo come “un amico”, lo sarà, e con lui/lei potremmo costruire un rapporto solidale, di amicizia, complicità ed amore. E di libertà…la libertà, per ognuno, di essere quello che veramente è…se stesso in modo autentico!
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