COME INVECCHIARE BENE
Sono invidiabili i vecchi che hanno mente sveglia e atteggiamenti aperti. Continuano a guardare il mondo, ad appassionarsi e ad imparare. Si lamentano poco. Sono propensi a documentarsi, ad aiutare gli altri. Amano attivarsi e trovare soluzioni alle cose. Non sembrano nemmeno vecchi. Forse sono stati favoriti dai loro geni, forse sono vissuti in ambienti […]
Sono invidiabili i vecchi che hanno mente sveglia e atteggiamenti aperti. Continuano a guardare il mondo, ad appassionarsi e ad imparare. Si lamentano poco. Sono propensi a documentarsi, ad aiutare gli altri. Amano attivarsi e trovare soluzioni alle cose. Non sembrano nemmeno vecchi. Forse sono stati favoriti dai loro geni, forse sono vissuti in ambienti stimolanti fin da giovanissimi: è probabile che gli effetti di questi due fattori positivi in loro si siano sommati. Ma come rimanere sani e vitali anche nell’ultima parte della vita?
L’idea predominante che abbiamo rispetto all’ anziano è che viva ripiegato su di sé, con la perdita di interesse per tutto quello che succede intorno, con il susseguirsi di giornate vuote e ripetitive e con una sempre maggiore dipendenza dagli altri e dalle loro cure. Per fortuna non è sempre così: anche in età avanzata si può continuare a essere curiosi, a non aver paura del nuovo e a guardare le generazioni più giovani con viva attenzione ed in modo benevolo. Pare che una più elevata scolarizzazione predisponga a vivere meglio durante la seconda parte della vita, poiché abitua a coltivare interessi e a mantenersi attivi. Sembra che aver imparato di più nella prima parte della vita crei il bisogno continuo di stimoli cognitivi nell’età adulta, nella maturità e nella vecchiaia.
In Italia il numero degli over 65 è in continuo aumento, attualmente è circa il 21% dell’intera popolazione, 3 punti percentuali in più della media europea: pertanto è opportuno indagare questa fase della vita con occhi nuovi. E’ vero…gli anziani sono soggetti al degrado della memoria, del linguaggio e del ragionamento, fino ad arrivare alla principale causa di demenza senile, il morbo di Alzheimer. Ne viene colpito il 3% degli over 65, il 15% degli over 71 ed il 40% degli over 85. Questi ultimi nel 2013 in Italia erano 1.700.000 ed i casi di Alzheimer erano 700.000. Evitare questa malattia sarebbe un bel risparmio di soldi, guai e pene. Le ricerche indicano che chi vive in un ambiente ricco e variato ha minori probabilità di essere colpito dal morbo. Infatti gli anziani che vivono in contesti stimolanti hanno una più intensa attività nervosa e cerebrale, a cui è collegata un aumento di mediatori chimici e di fattori ormonali. Però succede che per pigrizia o distrazione non ci gioviamo di questi stimoli ed opportunità. Può succedere che i figli, intenti a svolgere i compiti collegati alla propria vita, già di per sé complicata, non pongano attenzione alle sollecitazioni che potrebbero dare ai propri genitori al fine di aiutarli a mantenersi ricettivi ed intraprendenti.
Si è appurato che, in media, il peso del cervello diminuisce di circa il 2% ogni decennio e pare che sia un processo ineluttabile. Quando invecchiamo, l’emisfero destro del cervello tende ad atrofizzarsi più di quello sinistro, che simultaneamente, assume un ruolo più importante nella nostra vita mentale. L’emisfero destro è attivo per affrontare situazioni e problemi nuovi; l’emisfero sinistro diventa dominante con l’età, quando cresce il numero di situazioni già viste, familiari. Chi si impegna in attività mentali e fisiche ha minori probabilità in età avanzata di soffrire di demenza o di morbo di Alzheimer, in quanto subisce minore atrofia degli ippocampi e del lobo cerebrale temporale.
Questo rappresenta un monito, oltre che per gli ultra sessantenni, già per i quarantenni che vogliano predisporsi a vivere meglio la seconda parte della vita. La scienza ha reso l’uomo più longevo, grazie all’introduzione di cure e procedure diagnostiche più efficaci. Per questa ragione si sta diffondendo una nuova visione dell’invecchiamento, legata ad un approccio terapeutico personalizzato e ad uno stile di vita volto al benessere fin dalla giovane età. Infatti la medicina anti-aging, a differenza di quella tradizionale, che interviene a malattia già insorta, preferisce rallentare il processo di invecchiamento, mettendo in primo piano la prevenzione e ritardando così il declino dell’organismo. Come sostiene Filippo Ongaro, medico che ha lavorato presso l’Agenzia Spaziale Europea, allenandoci alla cura di sé, arriveremo “a cent’anni”, vivendo una vita piena e completa.
Anche Massimo Ammanniti con il titolo dato alla sua ultimo libro ci ricorda che “La curiosità non invecchia” Così scrive: “Forse si invecchia veramente solo quando non ci si stupisce più, quando si dà tutto per scontato e la vita sembra non riservare più sorprese. Ma si può essere vecchi e mantenere il gusto della conoscenza e sapersi meravigliare degli insoliti colori al tramonto, di un fiore che si schiude o di una bambina che sorride con aria divertita!”
Questo suggerimento vale, ovviamente, per ogni età, perché stupore e curiosità sono una qualità dell’anima che va coltivata ad ogni età.
Da un punto di vista psicologico gli anziani manifestano spesso delle fragilità: l’isolamento e la solitudine possono rappresentare un’aggravante che favorisce l’inattività e la depressione. Si può e si deve ridurre l’incidenza di questi elementi, cercando di riannodare i fili delle loro relazioni sociali, stimolando qualsiasi contatto con il mondo esterno, coinvolgendolo in attività con piccoli gruppi dalle gite all’attività motoria in palestra, alla frequenza nei circoli sociali. Ci possono essere incontri di gruppo anche a carattere ludico-ricreativo, gli scambi culturali, i lavori ricreativi, artistici o artigianali, il volontariato a favore di altri. Va sempre e comunque stimolata la disponibilità a trasformare se stessi, a darsi sempre un’ulteriore chance, a mantenersi attivi e vitali.
Per le persone è prevista la possibilità di sedute di supporto psicologico a domicilio.
Bibliagrafia consigliata
Filippo Ongaro Fino a cent’anni Ed. Ponte alle Grazie
Massimo Ammanniti La curiosità non invecchia Ed. Mondadori
Roberto Vacca Come imparare una cosa al giorno Ed. Osca Mondadori
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