SEPARARSI? SI O NO? E COME?
La scelta di separarsi o meno dal compagno/dalla compagna , con cui abbiamo trascorso, nel bene e nel male, degli anni, alcuni decenni o solo pochi mesi non è mai facile. Talvolta è assai doloroso e, comunque, scegliere di fare questo passo presuppone, talvolta l’aver attraversato la tappa precedente: l’aver valutato se valeva la pena […]
La scelta di separarsi o meno dal compagno/dalla compagna , con cui abbiamo trascorso, nel bene e nel male, degli anni, alcuni decenni o solo pochi mesi non è mai facile. Talvolta è assai doloroso e, comunque, scegliere di fare questo passo presuppone, talvolta l’aver attraversato la tappa precedente: l’aver valutato se valeva la pena di tentare di “salvare”, migliorandola, la relazione di coppia.
In certe circostanze ciò è possibile, soprattutto grazie alla volontà e l’impegno di entrambi di “rivedersi”, di modificarsi, cercando un nuovo adattamento con l’altro. La conseguenza è una sensazione di rinascita, di nuova vitalità personale e di coppia, di soddisfazione nell’aver scoperto parti nuove di sé e dell’altro.
Altre volte, il tentativo di “ricompattare” la coppia sfocia nella sofferenza del dover ammettere che “non è proprio possibile stare insieme!” E’ uno strazio, ma talvolta è una vera e propria liberazione, il prendere coscienza del fatto che non si è fatti per stare insieme. Ecco che, in taluni casi, entrambi i coniugi, accettano con realismo questa verità, in altri è solo uno dei due a crederla vera, mentre l’altro soffre nel proprio ostinarsi a “non accettare”, in altri ancora è, comunque, uno dei due a spingere l’altro verso questa soluzione, poiché ha già un/una nuovo/a compagno/a.
La coppia si appresta, così, a realizzare legalmente la separazione, ma ora, se non sono sopraggiunti prima, arrivano i dissidi, i contrasti rispetto a come ridistribuire i rispettivi beni, a come quantificare l’eventuale assegno di mantenimento per la moglie ed i figli, a come accordarsi sulle visite ai figli. Ogni giustificazione diventa buona per rivalersi sull’ex coniuge, per fagliela pagare. Tante scelte o mancate scelte, nei confronti dei figli, portano il gusto di una rivalsa, di una punizione nei confronti dell’ex, quasi che quella rivincita fosse un risarcimento per le sofferenze provate. Inutile dire che i figli non ne portano la responsabilità e che sempre pagano il prezzo della separazione avvenuta fra i genitori.
Realizzare una separazione nel modo meno conflittuale possibile, utilizzando empatia, buon senso e sufficiente equilibrio, in ogni caso è la cosa migliore da fare, sia per tutelare la propria salute, che per proteggere gli eventuali figli, che per predisporsi ad una vita futura più serena.
Nel superare una crisi di coppia o nell’affrontare una separazione un po’ meno conflittuale può essere utile un percorso di terapia familiare.
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